La sicurezza informatica degli ambienti ibridi può rappresentare un serio problema per tutti i tipi di organizzazione, se non attuata da esperti professionalmente preparati e in grado di gestire i sistemi complessi.
Il concetto di ambiente informatico ibrido nasce con la diffusione dei sistemi IT caratterizzati da un’architettura composta da un data center interno e da soluzioni cloud esterne, gestite solitamente da soggetti terzi.
Gli ambienti ibridi si sviluppano quando non si possono completare le migrazioni di sistemi on-premise interni all’azienda su piattaforme cloud, per motivi di varia natura, che possono essere di tipo economico, normativo, di legacy.
Per via della complessità strutturale la sicurezza informatica degli ambienti ibridi richiede un maggiore impegno nelle attività di gestione e di manutenzione del sistema e della rete, nonchè un team di esperti informatici in grado di individuare le criticità della componente sistemica interna e della componente delocalizzata nel cloud.
Un team che deve essere in grado di centralizzare e comprendere i tool di monitoraggio dell’ambiente ibrido, ma anche competente e pro-attivo nel separare i diversi ambiti di intervento, in merito alle strategie di prevenzione delle minacce, all’individuazione delle vulnerabilità, alla tutela dell’accesso e conservazione dei dati, alla gestione delle utenze e delle applicazioni.
Per garantire la sicurezza informatica degli ambienti ibridi non è solo necessario dotarsi di un’adeguata e ben protetta infrastruttura informatica aziendale e di un buon fornitore di servizi cloud, ma soprattutto di tecnici informatici esperti in sicurezza informatica, che sappiano risolvere le articolate problematiche e le complessità di integrazione tra le diverse parti, on-premise e cloud, di cui è composto il sistema ibrido.